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Dal 28/01 fino al 21/03, a Trento presso il Palazzo della Regione Autonoma Trentino – Alto Adige (Via Antonio Gazzoletti, 2).
L’Everest, detto il “tetto del mondo”, è universalmente il simbolo di una natura inarrivabile e inattaccabile, oggi diventato però una delle linee di fronte più esposte agli effetti del cambiamento climatico. Se continueremo con gli attuali livelli di emissioni di gas serra, i due terzi dei ghiacciai himalayani saranno perduti entro il 2100, con conseguenze catastrofiche: infatti l’acqua immagazzinata nei ghiacci dell’Himalaya alimenta dieci dei più importanti sistemi fluviali, da cui dipendono direttamente o indirettamente 1,9 miliardi di persone. In Nepal, gli effetti del surriscaldamento sono già una realtà. Gli eventi climatici estremi si intensificano, i monsoni diventano irregolari, i corsi d’acqua sono soggetti a secche e inondazioni che si ripercuotono sia sull’agricoltura che sulla produzione idroelettrica. Essere pronti a questi cambiamenti è fondamentale soprattutto per le giovani generazioni. La crisi ambientale, i suoi impatti nella vita quotidiana e le soluzioni adottate per superarli sono qui raccontati, dunque, principalmente attraverso lo sguardo dei più giovani. Bambine e bambini, ragazzi e ragazze incontrati in un viaggio che ha percorso il Nepal da sud a nord. Con un occhio di riguardo al tema dell’educazione e della formazione: perché è da lì che comincia la presa di coscienza e, di conseguenza, l’azione.
Foto di Diana Bagnoli Fotogiornalista torinese, dal 2009 si dedica al ritratto e al reportage, seguendo tematiche sociali ed ambientali.
Giorgia Marino Giornalista ambientale, scrive per il quotidiano La Stampa, per Materia Rinnovabile, Casa Naturale e altri.
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