Il punto della situazione e testimonianza solidale del progetto

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29 Nov
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Il punto della situazione e testimonianza solidale del progetto

Il punto della situazione e testimonianza solidale del progetto

La visita ai progetti solidali in Kenya, da parte della delegazione della Provincia Autonoma di Trento, è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione di come vengono spesi i finanziamenti da parte delle Associazioni Trentine in questo Paese e “vedere sul campo” l’efficacia degli interventi. Con soddisfazione e come opportunità è stata quindi accolta da parte di Docenti Senza Frontiere questo sopralluogo al progetto “Un dormitorio per una scuola che produce Ben-essere” in Kenya da parte dell’Assessora alla Cooperazione Internazionale Sara Ferrari e dei suoi collaboratori presso la Scuola Corradini College. Questa attività di conoscere direttamente i progetti permette di coinvolgere le associazioni in una rete organizzativa con un reale valore di sostenibilità sul singolo progetto anche attraverso un sistema di mutua sorveglianza, in grado di valutare il raggiungimento degli obiettivi. L’occasione di condividere il progetto destinato a bambini/bambine e ragazzi/ragazze di tre dei distretti più poveri di Nairobi: Embakasi, Kasarani e Njiru, incontrando gli studenti e i docenti può permettere alla delegazione:

  • di comprendere l’adeguatezza e la validità delle decisioni politiche che si possono definire con preminenza in Trentino;
  • sostituire l’idea che esistano paesi sottosviluppati nel quale trasferire aiuti con l’idea che è necessario rendere protagonisti questi territori valorizzando ciò che già esiste e, favorendo il coinvolgimento degli attori locali, sostenendo atteggiamenti di riappropriazione delle risorse e delle ricchezze territoriali e culturali.

La costruzione del dormitorio, arrivata al primo piano, sarà utilizzata per far soggiornare i ragazzi in una struttura confortevole, che risponde alle esigenze educative, formative, culturali e di benessere di chi la utilizza, è una misura di intervento alternativa rispetto alla strada o al vivere costantemente negli slum; è una risposta anche al problema dilagante e non ancora sotto controllo dell’Aids; è una struttura finalizzata a garantire un percorso di crescita e di socializzazione del ragazzo/a che vive situazioni familiari difficili o critiche. I lavori si pensa possano proseguire con velocità in modo da poter inaugurare la struttura entro l’inizio del prossimo anno scolastico, che sarà gennaio 2019.

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