nsieme alle maestre, i bambini, hanno attivato un percorso di educazione alla mondialità che li ha portati ad esplorare il loro territorio partendo da un posto molto più lontano: l’Ecuador. Similitudini e diversità, ciò che noi abbiamo e ciò che ci viene donato, foreste, acqua, montagne, ma anche tradizioni e leggende da apprezzare e confrontare.
Un viaggio in un altro continente così lontano ma così vicino, se pensiamo che le nuove generazioni, con un semplice clic, aiutati dagli ormai dilaganti social network, comunicano in ogni dove confrontandosi con culture e realtà differenti ma con eguali problematiche come, per esempio, la deforestazione e l’inquinamento dell’acqua. Una scuola aperta al mondo lascia le tracce per la scuola del futuro e segue il pensiero estremamente contemporaneo dello scrittore Paul Valàry: arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.