Campo Estivo 2015

29 Nov
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Campo Estivo 2015

CAMPO ESTIVO 2015

E’ entrato nel vivo il progetto “Tutti a scuola a Shtat Shtatore” che ha visto inizialmente la visita delle autorità kosovare in Trentino.

Gazmend Muhaxheri

Arban Abrashi

Presso l’Istituto  Comprensivo di Aldeno-Mattarello, docenti di DSF, dirigente, rappresentanti di ATB e dell’osservatorio Balcani e Caucaso, hanno accolto il sindaco di Peja Gazmend Muhaxheri, e il ministro del lavoro e del welfare Arban Abrashi.

Una serie di incontri per definire, capire e comprendere esigenze e problematiche del campo scuola, che da lì a breve si sarebbe tenuto, e per costruire quelle relazioni necessarie affinchè i due Stati possano conoscersi e collaborare per favorire il miglioramento delle condizioni di vita dei più disagiati e deboli come, nello specifico, i bambini.

Il 27 luglio il campo scuola apre le sue porte accogliendo bambini di varie etnie residenti in uno dei quartieri più degradati della città di Peja.

La scuola è quella di Xhemail Kada e fin da subito si notano le carenze abitative della struttura. Le finestre sono precarie, si staccano dagli infissi, le pareti andrebbero tutte dipinte e ripulite dalla muffa dilagante, i bagni sono privi di acqua lasciando solo immaginare l’odore che possano sprigionare e il giardino esterno andrebbe sistemato e ripulito. Iniziamo a lavorare con i bambini e ragazzi presenti utilizzando il materiale portato dall’Italia.

Città del Kosovo occidentale

Le finestre sono precarie, si staccano dagli infissi, le pareti andrebbero tutte dipinte e ripulite dalla muffa dilagante, i bagni sono privi di acqua lasciando solo immaginare l’odore che possano sprigionare e il giardino esterno andrebbe sistemato e ripulito. Iniziamo a lavorare con i bambini e ragazzi presenti utilizzando il materiale portato dall’Italia.

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Circa 100 giovanissimi ogni giorno hanno giocato, imparato, cantato, dipinto, recitato. Fondamentale è stata la presenza della colazione e del pranzo che per molti sono gli unici pasti garantiti. Alcuni bambini nascondevano i panini per poterli portare ai propri fratellini o sorelline: un gesto semplice e commovente che non necessita di commenti. Ad aiutarci c’erano i ragazzi di MPU, una cooperativa kosovara, la quale ha condotto il campo negli anni precedenti. Una preziosa collaborazione che ha permesso di tradurre in pratica le nostre idee, le nostre proposte, la nostra modalità educativa.

Molti bambini e ragazzi non sono scolarizzati e nonostante avessero già 13, 14, 15 anni non erano in grado di leggere e scrivere. Un quartiere che vede come risorsa l’accattonaggio dei più piccoli che, chiedendo l’elemosina, portano a casa il denaro necessario al proprio sostentamento. L’obiettivo del progetto, che continuerà anche il prossimo anno, è infondere fiducia nelle famiglia, far comprendere l’importanza della scuola per portare lentamente ad un cambiamento sociale che, attraverso l’istruzione, rivaluti il valore individuale investendo sul futuro.

Alcuni insegnanti della scuola con alcuni dei ragazzi di MPU verranno in Trentino ad ottobre per proseguire il cammino di formazione. Insieme ai nostri insegnanti parteciperanno a corsi di aggiornamento e, insieme ai nostri e ai loro bambini, verrà creato un libro di fiabe da distribuire poi sul loro e sul nostro territorio. In un mondo interconnesso molto si può fare, anche lavorare insieme a distanza, infondere fiducia nel futuro, agire per cambiare e dare linfa vitale anche ad un quartiere che sembra perduto e abbandonato. I giovani, su cui si cerca di fare leva, saranno coloro che porteranno avanti gli insegnamenti e gli esempi ricevuti.

Saranno i pionieri di una condizione migliore di vita.

Victor Hugo, come fece nei Miserabili, avrebbe considerato questi ragazzi, che faranno loro gli insegnamenti ricevuti, degli eroi: “la vita, la sventura, l’isolamento, l’abbandono, la povertà, sono campi di battaglia che hanno i loro eroi, eroi oscuri a volte più grandi degli eroi illustri”.

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