Premiazione Liceo Artistico Vittoria di Trento

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29 Nov
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Premiazione Liceo Artistico Vittoria di Trento

Premiazione Liceo Artistico Vittoria di Trento

PRESENTAZIONE QUADERNONE AD ANELLI CHE COMMEMORA IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

Offrire strumenti per leggere le dinamiche globali odierne e vivere attivamente le stesse in maniera partecipata e responsabile: questo il filo logico che ha unito insieme scuole, associazioni, istituzioni in un percorso formativo dal titolo “Centenario della Grande Guerra 1914-1918. Conoscere, costruire e ricordare la pace” coordinato dall’associazione Docenti Senza Frontiere Onlus e promosso dall’Istituto Comprensivo Aldeno-Mattarello, in partenariato con Progetto Prijedor, Trentino con i Balcani, Museo Storico di Trento e ANA Trentino.

Ieri (lunedì 29 ottobre, nda) il Liceo A. Vittoria di Trento è stato il teatro di un atto di sincero ringraziamento verso i giovani artisti, profuso tanto dal dirigente del Liceo, Roberto Pennazzato, quanto da Antonietta Decarli, dirigente dell’IC Aldeno Mattarello. Profonda soddisfazione è, infatti, emersa per un progetto che ha unito insieme cultura e solidarietà, senza per questo lasciare indietro l’acquisizione di competenze disciplinari, come riconosciuto dagli stessi insegnanti che hanno accompagnato gli studenti nel percorso.

Le loro opere hanno reso possibile la creazione di una serie di prodotti “etici” promossi dall’associazione nelle scuole del Trentino (e non solo) con la campagna “quaderni solidali”, volta a veicolare messaggi di Educazione alla Cittadinanza Globale e a raccogliere fondi per i progetti di cooperazione internazionale e formazione in corso. Prodotto di punta, come si suol dire, il raccoglitore ad anelli per la cui immagine l’autrice Anna Chiara Pincigher si è ispirata alle cartoline dal fronte: emerge allora da uno sfondo bianco e accennato con semplici linee di matita il disegno di due soldati che ne trasportano un terzo ferito e, accanto, un bambino, anch’egli avvolto nell’atmosfera tetra della guerra ma profondamente contrapposto al resto della scena con una serie di palloncini colorati, un simbolo di speranza e luce nell’abisso del conflitto.

L’impegno a trasformare queste azioni progettuali da “straordinarie” in “ordinarie attività” è stato l’auspicio di Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico del Trentino, intervenuto nel corso dell’incontro per ricordare la necessità di parlare di guerra (e di pace) a maggior ragione nella fosca situazione politica e sociale di oggi. Lo impone anche il simbolismo della data: il 29 ottobre del secolo scorso a Serravalle, a pochi chilometri a sud di Rovereto venne consegnata la richiesta di armistizio da parte dell’Impero austriaco che porterà entro pochi giorni alla deposizione delle armi e alla fine della prima guerra mondiale. Già con l’adunata degli alpini di Trento dello scorso maggio, il richiamo ai valori della pace e alla solidarietà è stato richiamato nel logo della celebrazione.

Come ha ricordato Maurizio Pinamonti, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini di Trento, attivamente coinvolti nel progetto, il logo della 91esima adunata ha visto una colomba accanto alla classica penna: il ricordo di chi si è sacrificato in guerra deve lasciare il passo al rafforzamento dei valori per i quali si è lottato e di cui è possibile godere solo con la pace. L’augurio è, quindi, per una riflessione quotidiana su questi temi ogni volta che alle parole di pace si tenta di sostituire distinguo, separazione, odio; un augurio che viene da Luciano Rocchetti dell’assessorato provinciale alla cooperazione internazionale, che ha sostenuto anche finanziariamente il percorso ritenendolo un valido strumento formativo per cittadini consapevoli, ai quali la Provincia autonoma di Trento aspira. È ancora per la partecipazione attiva, per uno schierarsi per la pace e per difendere diritti e valori anche attraverso le immagini, che si è espressa Anna Molinari, rappresentante di Fondazione Fontana onlus.

A tirare le fila del percorso e dell’incontro è Danila Buffoni, presidente dell’associazione Docenti Senza Frontiere Onlus, che ha ricordato il ruolo fondamentale della scuola come motore del cambiamento sociale. Il sapere appreso non è, infatti, sterile, solo fine a se stesso ma serve per agire, per impegnarsi. Per questa ragione appare così importante la creazione di strumenti didattici, quali i quaderni, i raccoglitori ad anelli ed i diari, che veicolano messaggi che passano dalla scuola alle famiglie e alla comunità intera. È così che han preso vita il diario di Angelica Agbenyaga, il quaderno etico di Arianna Fontanari, il quadernone ad anelli di Michele Boscaini sul tema Comunità e Partecipazione, e il quaderno “tridimensionale” ideato da Elena Grippo dal titolo “Siamo tutti un po’ migranti”, con una copertina interna con tante caselle da aprire, colorare e di cui raccontare la storia attraverso le immagini. Tutti strumenti elaborati grazie agli studenti-artisti del Liceo A. Vittoria di Trento, a cui va il ringraziamento per aver aiutato l’associazione Docenti Senza Frontiere Onlus e i suoi partner a lavorare per un mondo più giusto e in pace.

 

Come riporta il retro del quadernone ad anelli dedicato al centenario della Grande Guerra citando don Tonino Bello: “Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo, tra familiari, tra comunità e comunità… È tutto inutile! La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico… È, soprattutto, prassi…”.

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